di Luigi Mariano Guzzo
Concetta morì in
profumo di santità il 22 agosto 1948. Per tre giorni il corpo senza vita rimase
sotto il sole tra i poderi di Stalettì per tutti gli accertamenti del caso. I
funerali, dopo l’autorizzazione delle autorità competenti per la
tumulazione, coinvolsero l’intero paese. Furono esequie imponenti.
La prima tomba |
Per qualche mese il
corpo di Concetta fu collocato in un sepolcro provvisorio. Poi, nel 1949 la
salma fu composta in un grande monumento marmoreo preparato dalla mamma e dalla
sorella con la scritta sulla lapide:
“A
Concettina Lombardo/
morta tragicamente/
perché non fosse macchiato/
il fiore
purissimo/
della sua giovinezza/
la madre e la sorella/
posero”.
Per anni la pietà
popolare coltivò la devozione a questa umile contadina di Stalettì martire per
preservare il candore della sua età. Si rincorse pure qualche voce su alcuni
miracoli, visioni, intercessioni divine.
Ma la svolta si ebbe
nel 1978, a trent’anni dalla sua morte. Il Primo Convegno Ecclesiale della Chiesa di Calabria (Paola, 28 ottobre -
primo novembre 1978) chiese tra le altre
cose di portare alla ribalta l’esistenza di alcuni valori vissuti in positivo
nell’ambiente familiare. Servivano testimoni insomma. E nel dicembre del 1978
Padre Nicola Criniti, francescano conventuale, si ritrovò nel cimitero di
Stalettì - forse per un caso, forse perché egli nativo di un paese vicino aveva
già da giovane avuto sentore della vicenda di Concetta, personalmente penso
“per volontà di Dio” - si ritrovò dinnanzi quel monumento marmoreo. Fu un
flash. Ma scattarono immediatamente le ricerche per raccogliere quanto più
possibile testimonianze e informazioni.
Nel settembre-ottobre
del 1980 il Sinodo sulla Famiglia chiese - per bocca dell’arcivescovo di Tamale
(Ghana), Mons. Peter Poreku Derj - la riscoperta di santi che abbiano incarnato
in maniera eroica gli ideali del matrimonio cristiano. Mons. Giuseppe Agostino,
allora arcivescovo di Santa Severina e vescovo di Crotone, membro della
Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per la famiglia, inviò al
Segretario del Sinodo, Mons. Giuseppe Tomko, un profilo su Concetta Lombardo
preparato dall’arciprete di Stalettì Eugenio Marcella (pubblicato in questo
blog: è il 4° post).
Il 5 marzo 1981 nella
sua prima visita pastorale a Stalettì Mons. Antonio Cantisani, nuovo
arcivescovo di Catanzaro e vescovo di Squillace, personalmente ascoltò la
vicenda di Concetta Lombardo dai racconti del parroco Eugenio Marcella e del
sindaco Antonio Mantella. Tant’è che nel piano pastorale 1981-1982 dal titolo
“Nel segno della Comunione” l’arcivescovo Cantisani si impegnò a favorire la
conoscenza di Concetta Lombardo.
Copertina del Volume |
Nel mese di marzo del
1983 - in preparazione al Sinodo regionale dei Giovani - la segreteria del Consiglio Pastorale
Diocesano curò il libro “Concetta Lombardo: un segno per i giovani d’oggi”
(Edizioni Dehoniane, Napoli) che è il primo volume della collana “Studi e
Ricerche” dell’Istituto di Scienze Religiose di Catanzaro e di Squillace. Il 16 luglio 1984
intanto il movimento “Regina Apostolorum”, fondato e diretto dall’avvocato
Giuseppe Guerrisi, eresse una grande croce in ferro alta venti metri sul luogo
del martirio di Concetta.
Il 30 gennaio 1990
l’arcivescovo Cantisani presiedette la prima sessione pubblica per l’apertura
della Causa di Canonizzazione della Serva di Dio Concetta Lombardo. Postulatore
fu nominato padre Nicola Criniti. “Ma Concetta Lombardo - riflettè Cantisani in
quell’occasione - ha avuto il martirio? Certo! Concetta Lombardo ha avuto il martirio, suprema prova della carità, e,
perciò stimata dalla Chiesa come dono eccezionale”.
Intanto nel febbraio
dello stesso anno Giuseppino De Roma pubblicò il libro “Concetta Lombardo:
quando l’assurdo diventa realtà” (Edizioni Messaggero Padova).
Dal 6 ottobre 1993 al 3
giugno 1995 la Chiesa di Catanzaro-Squillace celebrò il suo primo Sinodo
diocesano che mise al centro la vocazione universale della santità. Il Sinodo
chiese pure che venisse “divulgata la spiritualità” di “esemplari uomini di Dio”
che con la loro esistenza ed il loro modello di vita hanno arricchito la Chiesa
particolare. Ed il profilo “Un segno per
i giovani d’oggi - Concetta Lombardo (1924 – 1948): ‘Sì’ fino al martirio”
a firma di Ambrogio Sanna e Nicola Criniti, fu inserito nel volume “Santi tra noi” che presentava, come
frutto del Sinodo, saggi biografici di altrettanti testimoni della
chiesa locale.
Il 25 aprile 1996 il
Centro per la Cultura dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace promosse il
convegno “Santità e Cultura. Concetta
Lombardo”. A luglio del 1996, poi, Vincenzo Ursini Editore diede alle
stampe il volume di Salvatore Guerrieri: “Concetta
Lombardo: una santità mediterranea”.
Il 25 ottobre 2000 le
spoglie mortali di Concetta Lombardo dal cimitero furono traslate nella Chiesa
Matrice di Stalettì e collocate proprio di fronte il tabernacolo.
Immagine della martire nella cattedrale di Catanzaro |
Nel 2006 Concetta
Lombardo rappresentò la Calabria tra i 16 testimoni scelti per il quarto convegno Ecclesiale Nazionale di Verona (16 – 20 ottobre).
La nuova tomba nella chiesa matrice |
L’arcivescovo
metropolita Vincenzo Bertolone il 22 giugno 2012 iniziò una Inchiesta
suppletiva, nominando Padre Pasquale Pitari come suo “Delegato a fare un esame della Causa, studiando la Copia Pubblica e
tutto ciò che è collegato ad essa, al fine di colmare le carenze e potere dare
una esauriente risposta al Dicastero”, che “nei Congressi ordinari del 24 ottobre 2003 e del 3 dicembre 2004
disponeva che, prima di procedere alla pubblicazione del decreto di validità
giuridica della Inchiesta Diocesana sul presunto martirio della Serva di Dio,
occorreva chiedere una Studio approfondito della Causa e del fondamento
teologico del martirio”. Lo studio è stato consegnato alla Congregazione.
Intanto, ancora oggi, a
più di sessant’anni dal martirio, il parroco di Stalettì don Roberto Corapi
ogni 22 del mese organizza momenti di incontro e di riflessione sulla vita e le
virtù di Concetta Lombardo. Ed in più: alcuni registri, collocati sotto la
lapide di Concetta, testimoniano una forte devozione dei fedeli per questa Serva
di Dio, martire per la purezza ed i valori della famiglia.
Spero che venga riconosciuta la grandezza di questa donna e diventi Santa
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