Concetta Lombardo è ricordata a 66 anni dalla morte
di Armando Matteo
La storia
Aveva solo 24 anni,
quando la mattina del 22 agosto del 1948, Concetta Lombardo, catechista e terziaria
francescana, senza esitazione andò incontro alla morte pur di sottrarsi alle
pretese volgari di un suo ammiratore, già sposato e padre. Due colpi di pistola
sparati da quell'uomo spezzarono la sua giovane vita .
Il luogo del martirio è ricordato da una croce alta 20 metri innalzata il 16 luglio 1984 dal movimento "Regina Apostolorum", fondato e diretto dall'avvocato Giuseppe Guerrisi, |
Era nata a Stalettì il
7 luglio del 1924 e quì vi trascorse la sua intera breve esistenza. Rimasta
orfana di padre ad appena sette mesi dalla nascita, di lei e dell'altra sorella
si prese cura la madre Giovanna non senza difficoltà e sacrifici. Il clima
familiare si ispirava alla semplicità, all'umiltà e grande spazio era dedicato
alla preghiera. Concetta visse una vita difficile, segnata dalla povertà, ma affrontata con
un forte senso di coraggio e di dignità, sino a
quando non ricevette le attenzioni di un uomo sposato, che furono da lei
prontamente respinte. L'uomo però non si diede facilmente per vinto e la
mattina del 22 agosto 1948 si recò lì dove Concetta con la zia Maria stava raccogliendo fichidindia e, dopo l'ennesimo rifiuto, non esitò a spararle, e poi suicidarsi.
«No,
non voglio offendere il Signore e dare un dispiacere alla mamma»: queste
le ultime parole pronunciate dalla giovane, che rappresentano il suo
testamento di fedeltà alla fede cristiana e al rispetto dei valori autentici
dell'amore, della libertà e della famiglia.
Oggi, a 65 anni
dalla morte, dalla piccola Stalettì la testimonianza di santità di Concetta
Lombardo si avvia a diventare modello di vita per tutti i cristiani.
Si cominciò a parlare della causa di canonizzazione di Concetta Lombardo all'inizio degli anni ottanta, all'indomani del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, durante il quale era emersa l'esigenza che le singole comunità diocesane rintracciassero testimonianze di esistenza cristiana particolarmente intense legate alla vita familiare.
Ne seguì una prima ricerca
condotta da p. Nicola Criniti ofm conv., già vice-postulatore della Causa, sulla
vita, sulle virtù e sul martirio di Concetta Lombardo.
Si cominciò a parlare della causa di canonizzazione di Concetta Lombardo all'inizio degli anni ottanta, all'indomani del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, durante il quale era emersa l'esigenza che le singole comunità diocesane rintracciassero testimonianze di esistenza cristiana particolarmente intense legate alla vita familiare.
padre Nicola Criniti |
Un ulteriore impulso
venne dalla celebrazione del primo Sinodo della Diocesi di
Catanzaro-Squillace, che propiziò una felice
indagine intorno alle figure di santità presenti nella Curia della Diocesi.
La
massa delle testimonianze e delle informazioni sulla eroica vita della
giovane di Stalettì divenne sempre più abbondante e in ragione di ciò l'Arcivescovo
Antonio Cantisani accolse il suplex libellus del postulatore ed il 30
gennaio 1990 aprì ufficialmente la fase diocesana della causa di
canonizzazione, che il 6 giugno 2002 registrò la positiva conclusione. Mons.
Cantisani, durante la celebrazione eucaristica con cui dava termine alla fase
diocesana del processo di canonizzazione, sottolineò che un tale traguardo se
da una parte riempiva di gioia l’intera
comunità diocesana dall'altra la rendeva responsabile della prosecuzione della
testimonianza di Concetta Lombardo.
Di tale testimonianza, disse il Presule, tutti «faremo tesoro cercando di
vivere più fedelmente i valori che questa donna ha incarnato, per i quali ha
saputo dare la vita: e sono i valori della libertà, della famiglia, della
fede».
Del resto riconoscere
la santità della vita dei fratelli e delle sorelle che ci hanno preceduto nel
cammino della fede significa scoprire che la vocazione alla santità è un
cammino aperto a tutti. Una santità, quella predicata e vissuta dai cristiani, che
non intende essere altro che lo sforzo quotidiano di vivere così come Cristo
ha vissuto, di impegnarsi così come egli si è impegnato, di amare così come
egli ha amato, e persino di affrontare l'ora suprema della morte così come il
Signore Gesù ha fatto.
Il messaggio di Concetta
Della vita di nostro
Signore ogni santo mette in evidenza un aspetto particolare: è come se ogni
santo - con tutta la sua esistenza e con le sue scelte di vita - evidenziasse
una caratteristica del messaggio evangelico. In tale modo i santi non solo
dimostrano la praticabilità del Vangelo in ogni epoca storica, ma anche la sua
validità per i tempi futuri.
Ora quale aspetto
del Vangelo viene messo in evidenza dalla singolare vicenda cli questa giovane
calabrese? A proposito di Concetta Lombardo si può e si deve parlare di una
lezione di amore: una lezione di amore per la famiglia, per le proprie
convinzioni, per la propria scelta di fede, per la propria dignità.
Concetta - maggio 1948 (3 mesi prima del martirio) |
Ma la
storia di Concetta Lombardo ci consegna anche una lezione sull'amore. Quante pagine
si scrivono su questo elemento così importante della nostra vita! Quante
energie si consumano per ottenere un po' di amore nella propria esistenza! Di
quanta retorica sono infarciti i nostri discorsi sull'amore! Ebbene il
coraggioso rifiuto di Concetta Lombardo alle pretese volgari del suo ammiratore
ci indica che solo la virtù può essere autentico amore ove siano rispettate le
condizioni di libertà e di verità dei due partner. Non ci può essere amore
senza libertà, senza libera corrispondenza. E non ci può essere alcun legame
affettivo significativo senza rispetto per la verità di ciascuno. L'amore è passione,
ma non è solo passione. L'amore è sentimento, ma non è solo sentimento. L'amore
è attrazione, pulsione, ma non è solo attrazione, solo pulsione. L'amore
coinvolge interamente la persona che ama e quella che è amata e solo nel libero
riconoscimento dell'affetto di entrambi si rispetta e si realizza la verità di
questa magica parola che è l'amore.
Il diniego di
Concetta Lombardo, fortemente sostenuto dalla sua educazione cattolica, dal
suo attaccamento ai valori della famiglia, dalla sua radicale scelta di fede
cristiana, ci invita a meditare maggiormente su quell'importante aspetto della
vita umana che è il bisogno di amare e di essere amati. La testimonianza di
questa giovane donna riflette, infatti, lo stile con il quale ciascuno di noi è
amato dal Signore: senza costrizioni e nel pieno rispetto della storia e delle
scelte di ciascuno di noi. L'amore non s’impone, né quello degli uomini né
quello di Dio. Ed è proprio questo il messaggio più profondo della Croce di
Cristo: Dio desidera che noi riconosciamo il suo amore con il quale ci precede
e ci accompagna, ma sa anche attendere che il nostro cuore si apra alla benevolenza
divina manifestata in Gesù per ogni uomo e ogni donna. Concetta Lombardo conferma
con la sua vita che l'amore non è una questione di poco conto. Nell'amore ne
va della nostra vita e anche della nostra morte.
Più volte ho tentato di raggiungere la croce, ma non ci sono mai riuscito. Spero che la Parrocchia Santa Maria Assunta Stalettì e la comunità di Stalettì faccia un percorso poderale per poterci arrivare. Credo sia possibile e non tanto oneroso. Sogno un lungo stuolo di pellegrini e di devoti, provenienti da tutta Italia e dal mondo, che fanno un percorso penitenziale (una VIA CRUCIS) verso la croce, in compagnia della Serva di Dio Concetta Lombardo. Sarebbe un motivo importante per la crescita spirituale-civica,e anche culturale, della comunità locale. STALETTI faccia suo questo mio sogno.
RispondiEliminaOrgoglio della provincia di Catanzaro e della Calabria tutta! Orgoglio della sfera celeste e di tutti i santi del paradiso, sii per tutti, luce Angelica che, ci guida sul percorso giusto del terreno viandare! Che il Buon Dio ti abbia sempre in gloria e ti sia vicino nell'arco dei cieli, Anch'egli orgoglioso e fiero di te!
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