giovedì 16 agosto 2012

6. TESTIMONIANZE DI GRAZIE RICEVUTE



TESTIMONIANZA

del signor Spadea Antonio (presunto) miracolato dalla Serva di Dio Concetta Lombardo

Montauro (CZ), 9 agosto 2012, ore 14:30


Sono nato a Gasperina il 13 marzo 1963 e sono residente in Svizzera. Nel rendere questa testimonianza, oggi, sono presenti Padre Pasquale Pitari, cappuccino, delegato dall'Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone, e mia moglie, Iannelli Francesca, nata a Montauro il 19 settembre 1967. Nei primi mesi del 1994 mi ritrovai nella zona occipitale centrale sottocutanea una presunta cisti che mi provocava forti emicranie al punto da svenire. Poiché si ingrossava visibilmente, decisi di essere sottoposto a intervento chirurgico, che avvenne nell'estate del 1994. L'operazione durò cinque ore. Il chirurgo, Dott. Silvano Meyer, si rese subito conto che non era una cisti, ma una metastasi di melanoma, di cm. 8 di larghezza. All'esame istologico fu confermata questa diagnosi. La sede originaria del melanoma non fu mai trovata. Ai miei familiari i medici prospettarono che io potessi ancora vivere dai 3 ai 5 mesi. Dopo l'operazione con questa diagnosi, mia moglie telefonò disperata alla madre, la quale mi affidò alla Serva di Dio Concetta Lombardo, pregandola intensamente. La notte mia moglie vide in sogno una ragazza bruna. Chiese a lei di impetrare a Dio la grazia a mio favore. Lei le disse: “Prega, che la grazia te la faccio”. Quando, in seguito, vide la figurina della Serva di Dio, riconobbe in lei la ragazza che le era apparsa in sogno. Passato un mese dall'intervento, mi recai in visita dal mio chirurgo, presso l'ospedale di Morges. Egli mi avrebbe dovuto indicare l'opportunità o meno di fare chemioterapia. Aveva inviato ai suoi colleghi specialisti le analisi, la T.A.C., e le ecografie di controllo. Il dottore mi rassicurò che non era necessaria nessuna chemio, poiché apparivo perfettamente guarito. Infatti, io stavo bene e subito dopo ripresi il lavoro. Ogni tre mesi andavo a fare i controlli (esami del sangue e lastre). Tutto era normale. Più volte i medici mi hanno rilasciato il certificato con la mia diagnosi e l'attestato di guarigione. Questi documenti li ho sempre inviati alla vice postulazione, come testimonianza della mia gratitudine a Dio e alla Serva di Dio Concetta Lombardo, considerandomi un vero miracolato. Prima di scendere in Calabria, avevo chiesto una copia della cartella clinica, ma questa ormai non esiste più. Sono passati 18 anni e da allora non ho mai più avuto problemi. Siamo una famiglia felice. Ancora una volta ringrazio Dio e la sua Serva fedele. Fra tre giorni ci recheremo tutta la famiglia presso la sua tomba a Stalettì per renderle omaggio. Possa questa mia testimonianza contribuire alla sua beatificazione. Firmo e giuro di aver detto la verità. Spadea Antonio

TESTIMONIANZA DI DON DAMIANO MARCO GRENCI


Busto Arsizio (Varese), 8 ottobre 2001, Grenci Don Damiano Marco, Guarigione di un bimbo da tumore (Vice postulazione, Copia Pubblica, 396).
Reverendo Padre (Criniti), chi le scrive è un giovane confratello della Diocesi di Milano. Il senso di questa mia lettera è tutto legato al desiderio di dare una testimonianza sulla Serva di Dio Concetta Lombardo.
La vicenda nasce proprio un anno fa: quando per grazia ho partecipato con degli amici sacerdoti della Diocesi di Catanzaro-Squillace alla traslazione dei resti di Concetta dal cimitero alla parrocchia di Stalettì.
In questa occasione ho avuto l'opportunità di conoscere con maggior profondità la Serva di Dio. Con sincerità mi ha molto colpito questa giovane figlia di quella terra che mi ha dato "la carne e il sangue": subito mi sono detto perché non chiedere al Signore un segno della sua santità?
Tornato in diocesi, dopo pochi mesi ho messo nelle mani del Signore e della sua figlia Concetta due casi disperati di malattia: un giovane padre e un piccolo bimbo di 11 mesi malati di tumore. È sempre difficile capire la volontà di Dio in questi eventi che dilaniano le famiglie... e quanti sono!
Ho detto: Signore Gesù... anche per i meriti della tua Serva Concetta!
Il giovane padre con serenità è ora "nel seno di Abramo", invece il piccolo Andrea, questo è il suo nome, di cui i medici e tutti dicevano solo un miracolo potrà salvare, ora sta bene... meglio, è completamente guarito.
Non voglio gridare al miracolo, anche se la mia mente ricorda le trepidazioni

dei giorni in cui procedevano le analisi e si diceva: e se la malattia è arrivata anche lì! e se ha colpito il sistema linfatico... e se... ma per quanto grave fosse, tutto si evolveva in bene. Ripeto ora sta bene: l'ho potuto vedere due domenica fa in Oratorio, e il mio cuore si riempiva di emozione nel vederlo ora sorridente e sereno, con pochi capelli a causa delle terapie, ma guarito!
Forse non è realmente un miracolo, ma la fede ha ricevuto una mano in questo evento. La saluto cordialmente, in Cristo.
(Firma di Grenci Don Damiano Marco)


TESTIMONIANZA DI SINOPOLI MARIA


Busto Arsizio (Varese), 28 maggio 2002, Sinopoli Maria, Guarigione della sorella Giovanna da malattia del timo (Vice postulazione, Copia Pubblica, 322).

Io sottoscritta Sinopoli Maria, nata a Stalettì il 09.06.1960 e ivi residente, in Via Cannata, 1, attesto quanto segue in merito alla Serva di Dio Concetta Lombardo: Tutta la mia famiglia, in questi ultimi tempi, è stata preoccupata per una grave malattia di mia sorella Giovanna. Si trattava, a giudizio dei medici, di una massa tumorale al timo, da cui difficilmente, se non per miracolo, mia sorella sarebbe stata guarita. Io personalmente e tutta la mia famiglia ci siamo rivolti tutti e in più riprese alla Serva di Dio. Da diverse circostanze, combinatesi occasionalmente, possiamo dedurre che si è trattato di una grande grazia (se non di un vero miracolo), ottenuta per intercessione di Concetta Lombardo.
Contrariamente alle aspettative, infatti, i medici nell'operarla, hanno notato una realtà molto diversa da tutti i sospetti fino allora nutriti.
Mia sorella sta bene; attualmente è in convalescenza. E tutta la mia famiglia si sente in dovere di ringraziare il Signore che, per intercessione della Serva di Dio, ci ha ridonato la sorella sana e salva. In fede    (Firma di Sinopoli Maria).


TESTIMONIANZA DI MEGAN DRAGONE


Mi chiamo Megan Dragone. Ho quasi 16 anni. Voglio raccontare un'esperienza legata alle mie condizioni di salute.
Sono nata con un div (difetto interventricolare) sottoaortico, tenuto sempre sotto controllo.
Il 16 giugno 2016 vengo ricoverata d'urgenza in ospedale con gravi dolori alle spalle, febbre e tosse. Dopo una serie di accertamenti i dottori mi riscontrarono una broncopolmonite che venne curata. Ma le cure causarono una serie di problemi al cuore: il div si dilatò di qualche millimetro e l'estremità del ventricolo destro del cuore si era infiammata.
 Dopo 10 giorni mi dimettono; torno a casa convincendomi di poter eliminare quel brutto ricordo e di poter condurre una vita normale.
Non fu così. Il 5 luglio torno a controllo per fare un ecocardiogramma. Questo si trasforma da un semplice controllo ad un incubo. Vengo ricoverata d'urgenza dopo che il cardiologo mi riscontra un’endocardite,  una vegetazione, un’insufficienza polmonare, una stenosi, un'infiammazione all’aorta, una dilatazione del din.
Inizio immediatamente una cura antibiotica molto forte con diuretici. Dopo una settimana vado a controllo dal cardiologo, ma la situazione è sempre la stessa. Continuo la terapia e dopo una settimana il medico ritiene opportuno un altro ecocardiogramma.
La sera prima del controllo vado nella cappella dell'ospedale a chiedere aiuto a Dio con mia madre e lì incontriamo il cappellano padre Pasquale, al quale confidiamo, disperate, tutta la storia riguardante la mia salute e dicendogli anche del controllo che avrei dovuto avere il giorno dopo.  Lui mi dice subito di non preoccuparmi e di avere sempre fede in Dio. Io gli faccio un cenno con il capo. Lui mette la sua mano sulla mia fronte, benedicendomi, dicendo le testuali parole: “Ti affido a Concetta Lombardo. Lei era una ragazza che è stata uccisa da un uomo sposato, che si era invaghito di lei, poiché questa l’aveva rifiutato”.
Io rimasi perplessa; poi continuò dicendo: “Concé, ti affido questa ragazza: Ti raccomando Concé. Trattala bene, Concé!”.
Io lo ringrazio. Poco dopo faccio il segno della croce, esco dalla Chiesa e torno in camera agitata.
Arriva il mattino; mi sveglio con tanta calma e appena mi chiamano per andare a fare la visita faccio un bel respiro. Appena arrivo dal cardiologo, lui, come è solito fare, mi fa accomodare coricata sul lettino e inizia a visitarmi.
Inizia a parlare dicendo che la vegetazione è scomparsa; alcuni rigurgiti sono alleviati, ma rimane l’infiammazione del div e che deve essere operato. Dopo aggiunge che l'operazione avrebbe potuto essere rischiosa perché la valvola mitralica era compromessa. L’operazione  avrebbe potuto farsi a cuore aperto e le percentuali di vita dopo intervento ovviamente diminuivano. Un colpo al cuore o forse all'anima. Vidi la faccia di mia madre. Era bianca, con tanta paura negli occhi e tanta forza nel continuare a parlare.
La giornata non fu proprio una delle migliori. C'era tanta tensione e paura nel reparto sprigionata da noi. La notte fu difficile da superare, ma ci riuscii. Il giorno dopo il primario Giuseppe Raiola mi prenota una consulenza alla clinica Sant'Anna. Vengo accompagnata da un infermiere con un gran cuore, che, conoscendo il cardiologo di questa clinica, glielo aveva proposto al primario. Arrivati lì,  entriamo nello studio di questo cardiologo; chiede tutta la documentazione che era conservata nella cartella ospedaliera.
D’un tratto tira un'aria gelida che attraversa dalla porta fino alle mie gambe e alla mia schiena. Il cardiologo inizia a parlare: “Signora, il div c’è,  ma è restrittivo e non occorre con urgenza l'operazione. E poi è tutto sotto controllo. Io sono cardiochirurgo non pediatrico, quindi non ci metterei mai mano, ma posso dirvi che pericoli momentaneamente non ce ne sono. La ragazza sta bene; perché metterle le mani addosso? La farebbe soltanto del male ora un'operazione. Il div si chiude da sé, e, - difficile da credere -, il flusso sanguigno veloce aiuta; in pratica la situazione si sta sistemando biologicamente. Non dico che l'operazione non servirà in futuro, ma sempre dopo la maggiore età, il periodo in cui la crescita si blocca. Comunque verranno specializzati cardiochirurghi pediatrici da Milano. In caso di problemi potremmo organizzare una consulenza qui al Sant'Anna. Ma ora la situazione è stabile. La ragazza sta bene”.
Salutiamo il dottore andando via con il sorriso stampato in faccia. Mia madre cambia espressione, non mostrando comunque la sua felicità.
Concetta aver fatto un miracolo e l'aveva fatto a me. La ringrazio davvero tanto e per qualsiasi cosa mi affido a lei. Penso che Concetta avesse​ un cuore molto grande, pieno d'amore. Penso che il Signore avesse bisogno di una persona così lassù.
 Oggi è giorno 1 agosto 2016. Oggi vado a casa con condizioni di salute stabili. Torniamo a casa io e mia madre con, questa volta, la consapevolezza di poter eliminare quest'altro brutto ricordo e con la consapevolezza di poter condurre una vita normale, però con l'aiuto del Signore e con Concetta al mio fianco​.
Catanzaro, 1 agosto 2016


 







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